AUTOTRASPORTI IN CRISI PER IL CARO ENERGIA, ALIS: NO A TENSIONI SOCIALI

La contestazione in Sicilia contro il caro carburanti minaccia blocchi e proteste dei Tir in tutta Italia. Si rischia lo STOP NAZIONALE.

Marcello Di Caterina: “Ribadiamo contrarietà a scioperi del settore e necessità di proseguire un dialogo costruttivo tra imprese ed Istituzioni, anche attraverso audizioni parlamentari”

Le proteste contro il caro energia ed i blocchi alla circolazione promossi in Sicilia da alcune associazioni autonome che stanno agendo in solitudine rischiano di evolvere ulteriormente e di danneggiare sempre più l’intero settore del trasporto e della logistica, causando ripercussioni anche sulla stabilità dei cicli produttivi e distributivi. Per tale ragione, ALIS continua a mantenere una posizione di netta distanza da forme di sciopero che alimentano tensioni sociali nell’intero territorio siciliano e in tutta Italia”.

Così il Vicepresidente di ALIS Marcello Di Caterina commenta il protrarsi delle contestazioni dell’Autotrasporto in Sicilia.

Pur comprendendo le notevoli difficoltà che i rincari dell’energia e dei carburanti stanno causando ad aziende ed operatori del comparto, non possiamo non tener conto che tale situazione è una diretta conseguenza dello scenario economico globale. Pertanto ribadiamo la necessità di proseguire un dialogo costruttivo tra imprese ed Istituzioni ed accogliamo con favore la proposta, avanzata da alcuni deputati, di avviare al più presto un ciclo di audizioni presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati non solo con le sigle sindacali, ma con tutte quelle associazioni di categoria che rappresentano il settore e che intendono trovare soluzioni rapide e serie per evitare tensioni e salvaguardare l’intera filiera logistica, senza causare danni alla collettività”.

In una lettera spedita stamattina al prefetto di Catania, i rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria hanno chiesto agli Autotrasportatori un gesto di buonsenso e una mediazione che porti allo sblocco della situazione in tempi brevi. E’ bene evitare che oltre al danno dell’aumento delle tariffe energetiche, si aggiunga la perdita di quantitativi di merce e prodotti pronti ad essere immessi sui mercati italiani ed esteri.

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